Il caffè è indubbiamente una delle bevande più amate al mondo, eppure nei prossimi decenni la sua produzione potrebbe essere a rischio

Molte delle regioni dove il caffè viene prodotto stanno subendo condizioni sempre più mutevoli a causa della crisi climatica. Secondo gli esperti questo potrebbe influire non solo sulla quantità della produzione, ma anche sulla qualità del caffè, finendo per cambiare aroma e gusto.

Per i ricercatori la qualità del caffè sarebbe vulnerabile ai cambiamenti ambientali associati agli effetti della crisi climatica in atto.

Il caffè oggi viene prodotto in oltre 12 milioni di aziende agricole in 50 paesi del mondo per una superficie complessiva di circa 11 milioni di ettari. Eppure, secondo le stime, dal 40% fino all'80% delle zone in cui ora si coltiva l'arabica, la varietà più diffusa, rischiano di non essere più adatte alla produzione entro il 2050 proprio a causa della crisi climatica. Questo potrebbe significare dover muovere la produzione del caffè in altre località, con effetti ancora imprevedibili su gusto e sapore.

Parlare di caffè molecolare significa scoprire un’alternativa al caffè tradizionale che risulti più ecologica e sostenibile. A pensarci è stata la startup Atomo, che ha messo a punto un metodo e una ricetta che vogliono restituire proprietà e sapore del caffè, senza impiegarne frutti e chicchi. Nonostante ciò. Se per i più potrebbe risultare difficile distinguere la differenza, il sapore del caffè sintetico ancora non eguaglia quello del caffè tradizionale. È quanto risulta da test del gusto condotti su diversi campioni di caffè prodotto dalla moltiplicazione cellulare. Dal test, infatti, risulta che molti degli aromi e dei sapori riscontrati in una tazza di caffè tradizionale possono essere riprodotti tostando e preparando caffè ottenuto da coltura cellulare, ma al palato la differenza al momento è ancora percepibile. 

Voyage Foods, Minus Coffee, Atomo, Prefer, Stem e Northern Wonder sono le aziende che hanno iniziato a mettere in commercio dei caffè alternativi. Secondo Adam Maxwell, Ceo di Voyager Foods, il sapore del caffè infatti non si deve al seme ma al processo di tostatura: “L’esperienza che otteniamo dal caffè o dal cioccolato è in realtà guidata dal processo utilizzato per produrli."

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